Una calibro 20 per lo specialista

Il sorprendente debutto nella regia di Michael Cimino, famoso per le due epopee girate nell’arco di cinque anni, Il cacciatore e I cancelli del cielo, è un film minimalista, centrato su due personaggi. Lightfoot, un giovane ladro di macchine aiuta Thunderbolt, un predicatore di campagna, a seminare un pazzo armato di mitra. In realtà Thunderbolt è un noto rapinatore di banche e il pazzo un vecchio complice: i due si riappacificano e decidono di rapinare una nuova banca reclutando Lightfoot. La calibro 20 non è esattamente un buddy-movie né un film di rapina, tantomeno un thriller o una storia fatta di inseguimenti. È un ingegnoso amalgama di tutti questi sotto-generi. Il fatalismo tragico del film è compensato dalla performance esuberante di Jeff Bridges che fa del giovane ladro un personaggio radicalmente diverso dagli altri. È chiassoso e irresponsabile, così pieno di vita che le situazioni peggiori gli sembrano delle avventure esilaranti. (I.B.)

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