Divorzio all’italiana (ried.)

Il barone siciliano Fefè, follemente attratto dalla cugina sedicenne, pianifica di spingere la moglie fra le braccia di un suo antico spasimante, per poi coglierli in flagrante.
Uno dei segreti di questo film risiede nella sequenza iniziale, la vera originalità di un racconto tutto filtrato dalla mente di Fefè/Marcello Mastroianni. Fu di Alfredo Giannetti la grande intuizione di truccare l’attore con baffetti e brillantina, scattare dei provini e mostrarli “inavvertitamente” a Germi che, oltre ad essere contrario ad affidargli il ruolo, stentava persino a riconoscerlo, in quelle foto. Finì per convincersi.
Ancora oggi, l’unico Oscar alla sceneggiatura originale assegnato al nostro cinema.

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