Come le foglie al vento

Due coppie di protagonisti intrecciano sentimenti e passioni in un ritratto familiare spietato e intenso. Kyle e Marylee Hadley sono gli eredi, ricchi e tormentati, di un petroliere texano. Mitch Wayne è l’amico d’infanzia di Kyle, nonché il figlio che il vecchio Jasper Hadley avrebbe sempre desiderato; Lucy un’impiegata dell’azienda, che si sposerà con Kyle e da cui lui vorrebbe avere un figlio. In un film che abbonda di simboli fallici, impotenza e sterilità, alcolismo, infedeltà e sensi di colpa sono al centro di un dramma che parte dalla conclusione, annunciandosi sin dai titoli di testa, e che si svolgerà tutto in flashback. Un’altra pietra miliare del Technicolor nonché il film che rivela le grandi affinità di Robert Stack e Dorothy Malone (che vinse l’Oscar come migliore attrice non protagonista) con un regista come Sirk, che per il critico francese Louis Marcorelles si dimostra qui più vicino a Dreyer e Murnau che non a Wyler o Stevens. Da un’idea di Albert Zugsmith, che di lì a poco avrebbe prodotto tra gli altri L’infernale Quinlan di Orson Welles. Sirk in Europa, per uno dei film più sentiti dal regista, con Erich Maria Remarque anche in veste di attore.

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